MESSAGGIO AI BUDDISTI
PER LA FESTA DI VESAKH 2004
Cristiani e Buddisti:Guardiamo insieme i Bambini, il Futuro
dell’Umanità
Cari amici buddisti,
1. Vi scrivo di nuovo quest’anno per esprimervi i miei più fervidi
auguri in occasione della vostra festa di Vesakh. Io prego che
ciascuno di voi possa trascorrere una festa gioiosa e pacifica.
Vesakh offre a noi cristiani l’opportunità di rendere visita ai
nostri amici e vicini buddisti per scambiare gli auguri, e ciò
contribuisce a rafforzare i legami di amicizia già esistenti e a
crearne di nuovi. E’ mio auspicio che questi cordiali legami possano
continuare a crescere generazione dopo generazione, e che possiamo
condividere con gli altri le nostre gioie e le nostre speranze, i
nostri dolori e le nostre preoccupazioni.
2. Con questa speranza i miei pensieri si rivolgono immediatamente
verso i nostri bambini, i protagonisti del futuro. Come scrisse un
poeta: “Il bambino è il padre dell’Uomo”; i bambini sono l’archetipo
di ogni essere vivente. I bambini, inoltre, possono essere un
esempio per tutti coloro che cercano di essere sinceramente
religiosi. A motivo della loro semplicità e purezza di cuore, della
loro sincerità e spontaneità, del loro stupore e fiducia, i bambini
ci offrono un particolare motivo d’ispirazione. Le nostre Scritture
cristiane parlano dei bambini in vari passaggi, e ci incoraggiano a
sviluppare uno spirito da bambino. Io credo che qualcosa di simile
si trovi anche nei Testi del Buddismo.
3. Ma i bambini, in quanto piccoli e vulnerabili, hanno bisogno di
essere protetti, amati ed educati. Questo è il motivo per il quale i
bambini e la famiglia devono camminare insieme. E’ la famiglia il
primo luogo nel quale i bambini sono nutriti con quell’amore e
quell’attenzione che essi, a loro volta, manifesteranno agli altri.
Così l’intera razza umana diviene un’unica famiglia su questo
pianeta. E’ una fonte di gioia che ci siano innumerevoli genitori
che volentieri si assumono la responsabilità della vita familiare.
E’ nostra speranza che vi possano essere tante madri e tanti padri
che compiono ogni sforzo per trasmettere ai loro figli quegli
autentici valori umani e religiosi che danno un vero significato
alla vita.
4. Oggi, purtroppo, tanti bambini nel nostro mondo sono privati, in
diversa misura, di una famiglia stabile, così fondamentale per la
società. Vi sono bambini che non hanno mai conosciuto una famiglia o
che sono stati abbandonati dalle loro famiglie. Vi sono bambini che
sono stati costretti a sopportare il trauma causato dai litigi fra i
genitori o dalla disgregazione della famiglia. Peggio ancora, vi
sono dei piccoli che sono stati duramente colpiti dalla violenza
degli adulti attraverso gli abusi sessuali, la prostituzione, la
costrizione all’accattonaggio, il coinvolgimento nella vendita e
nell’uso di droghe, l’arruolamento, ecc. E che cosa dire della
tragedia dell’AIDS? Ogni anno centinaia di migliaia di bambini sono
infettati dal virus dell’HIV e in gran numero muoiono a causa dell’AIDS,
che molti contraggono fin dal momento della nascita. Sebbene
innocenti, essi conoscono solo la sofferenza e poi la morte.
5. Noi, cristiani e buddisti, non possiamo chiudere gli occhi di
fronte a queste tragiche situazioni. In quanto credenti dobbiamo
tenere lo sguardo fisso sui bisogni dei bambini, sia nelle nostre
famiglie che nell’intera società. Dobbiamo mobilitare tutte le
nostre forze e risorse per alleviare le sofferenze dei bambini ed in
special modo per raggiungere quelli che vivono nei paesi più poveri.
I governi, le autorità civili e tutte le persone di buona volontà,
possono essere spronati dal nostro stesso esempio ad impegnarsi
maggiormente per il benessere di tutti i bambini.
6. Cari amici buddisti, è con grande ammirazione e rispetto che io
penso a tutti coloro che sono già impegnati ad aiutare i bambini
bisognosi. Incoraggiati da una così grande generosità, decidiamoci
ad aiutare i bambini, perché essi sono il futuro dell’umanità.
Ancora una volta auguro a voi e alle vostre famiglie una pacifica e
gioiosa festa di Vesakh.
Arcivescovo Michael L. Fitzgerald
Presidente |